United è da quasi un anno che monitora costantemente la situazione di difficoltà segnalataci da alcuni pazienti della Regione Campania e di Napoli. Purtroppo con grande tristezza dobbiamo constatare che nulla o quasi è stato fatto da quella importante riunione, tenutasi il 17 giugno scorso, per risolvere tutte quelle problematiche legate alla mancanza sangue.
Dopo aver scritto, segnalato e coinvolto ogni possibile istituzione, e dopo l’ultimo incontro avvenuto nel mese di luglio a Roma per la “Definizione di un percorso di assistenza ai pazienti Talassemici nell’ambito della Rete Trasfusionale della Regione Campania” con i vertici istituzionali coinvolti nella gestione della rete sangue (leggi l’articolo http://www.unitedonlus.org/incontri-istituzionali-roma-united-17-luglio-2018/) credevamo che nell’arco di pochi mesi si potessero intravvedere i primi segnali degli intenti enunciati dai protagonisti di quella riunione per tentare di risolvere la situazione di mancanza sangue che va avanti da ormai troppo tempo.
Purtroppo con grande tristezza dobbiamo constatare che nulla o quasi è stato fatto da quella importante riunione, tenutasi il 17 giugno scorso, per risolvere tutte quelle problematiche legate alla mancanza sangue. Ora vediamo se dopo l’intervento del Difensore Civico della Regione Campania si arriverà quantomeno ad intravvedere un maggiore impegno nella risoluzione della questione Sangue Campania da parte degli organismi istituzionali preposti.
United – Federazione Nazionale Talassemia e Drepanocitosi
L’emergenza, al Cardarelli, il più grande e affollato ospedale del Sud, è infinita quando si parla di sangue, trasfusioni, assistenza ai malati di talassemia. E il commissario regionale alla sanità campana, il governatore Vincenzo De Luca, non ha certo migliorato la situazione, come denuncia il Difensore Civico della Campania Giuseppe Fortunato. Nella sua relazione, in qualità di garante del diritto alla salute della Campania, denuncia le gravi carenze nella terapia dei pazienti talassemici presso l’ospedale Cardarelli di Napoli con cifre e statistiche alla mano. Dal 2017, tra aprile e maggio, la situazione comincia però a cambiare. In peggio. “In modo saltuario prima e cronico poi, i pazienti presso il Cardarelli (responsabile dott. Aldo Filosa) e presso la Seconda Università (responsabile dott. Silverio Perrotta), cominciano a ricevere molto meno sangue di quanto richiesto e programmato 15 gg prima, circa, dal reparto. Talora ricevono una unità (sacca) e talora due, poi quasi sempre una (agosto) e poi moltissimi vengono giornalmente rinviati a casa senza alcuna unità di sangue. La criticità è evidente per il gruppo 0 (donatore universale e dunque utilizzabile per altri gruppi, in interventi, incidenti etc) ma coinvolge talora anche i gruppi A e B”……
leggi anche l’articolo Talassemia, emergenza sangue in Campania