Malato di Talassemia all’età di 11 mesi: “Se non fosse per i donatori non sarei qui”.

Tony SaccàHa scoperto di essere malato di talassemia alla tenera età di 11 mesi. Vive a Messina, dove è nato. Sposato e papà di tre figli, è il presidente di United Onlus, la fondazione che raccoglie su tutto il territorio nazionale circa 40 associazioni di pazienti con talassemia, drepanocitosi (detta anche “anemia falciforme”, provocata da una mutazione del gene che produce l’emoglobina) e altre forme di anemie rare.

 

 

“Il primo ricordo che ho di quando ero bambino, è la trasfusione di sangue che mi fecero al collo“. Tony Saccà, oggi, ha 45 anni.  Deve sottoporsi a una trasfusione di sangue ogni 15 giorni altrimenti, come confessa lui stesso, “non potrei essere qui a raccontare la mia esperienza”. Quella di Saccà è una delle tante storie di quei pazienti che hanno nei donatori e nella loro attività volontaria la propria principale, se non unica, speranza di vita.

Nei primi mesi di vita Tony sembrava un bimbo assolutamente sano: “Poi pian piano ho iniziato a manifestare forme di stanchezza sempre maggiori, fino a non riuscire ad alzarmi dal letto. I miei genitori mi fecero visitare e, a nemmeno un anno, mi venne diagnosticata la talassemia”. Le trasfusioni iniziarono subito, e il suo primo ricordo da bambino, come lui stesso racconta, è proprio della “puntura dell’ago nel collo mentre ero sdraiato a pancia in giù. Spesso è difficile trovare le vene dei bambini, così i medici decisero di intervenire in altro modo”. Quella puntura d’ago, a cui ogni quindici giorni si sottopone, è la sua garanzia di vita.

“Ogni mattina quando apro gli occhi ringrazio chi dona il sangue – racconta -. Se non fosse per i donatori non sarei qui. Da quando ho scoperto di essere talassemico mi sarò sottoposto a circa 2mila trasfusioni, quindi vuol dire che altrettante persone hanno contribuito a far sì che io potessi contare su quelle quantità di sangue”.

La sensibilizzazione e la spinta a portare le persone a donare è uno dei motivi che, nel 2012, hanno portato alla nascita di United Onlus e che, a oggi, ispira l’attività di Saccà e degli altri volontari: “Mi piace presentarmi di persona agli incontri con le associazioni di volontari e con coloro che donano il sangue. Credo che far conoscere i pazienti che ricevono il sangue sia il modo migliore per chiarire quanto importante e prezioso sia ciò che fanno i donatori. Per questo ne servono sempre di più”.

 

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