Terapia genica a base di LentiGlobin, positivi i nuovi dati per la Beta-talassemia trasfusione dipendente

genetica talassemiaIn occasione del 60° congresso annuale dell’American Society of Hematology (ASH) sono stati presentati nuovi dati derivanti dagli studi clinici di Fase 3 Northstar-2 (HGB-207) e Northstar-3 (HGB-212) condotti con la terapia genica sperimentale a base di LentiGlobin nel trattamento di pazienti con beta talassemia trasfusione-dipendente (TDT).

La TDT è una patologia ereditaria del sangue, causata da una mutazione del gene della beta globina, che provoca un’inefficace produzione  di globuli rossi con conseguente anemia grave. Le persone affette da TDT necessitano di regolari trasfusioni di sangue per mantenere i livelli di emoglobina  indispensabili alla sopravvivenza, tuttavia le trasfusioni croniche comportano rischi, tra i quali il sovraccarico di ferro che può causare un danno multiorgano, con conseguente riduzione dell’aspettativa di vita.

“Nel mio lavoro, vedo le gravi complicanze della beta talassemia trasfusione-dipendente e il prezzo quotidiano che i miei pazienti e le loro famiglie pagano a causa di questa malattia”, ha affermato Franco Locatelli, Professore ordinario di Pediatria all’Università Sapienza di Roma,  Direttore del Dipartimento di Oncoematologia Pediatrica e Terapia Cellulare e Genica IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, Italia, e sperimentatore principale dello studio Northstar-2. “I pazienti affetti da beta talassemia trasfusione-dipendente non sono in grado di produrre una quantità sufficiente di emoglobina per sopravvivere, pertanto necessitano di regolari trasfusioni di sangue ogni due-quattro settimane. In questo studio di Fase 3, dopo il trattamento con LentiGlobin, i pazienti hanno iniziato a produrre emoglobina indotta dalla terapia genica e livelli di emoglobina quasi normali, eliminando il bisogno di trasfusioni nella maggior parte di loro”.

Studio Northstar-2 (HGB-207): dati di efficacia
Dopo il trattamento con LentiGlobin, nei pazienti viene monitorata la produzione di HbAT87Q, un’emoglobina indotta dalla terapia genica. La produzione di HbAT87Q aumenta il livello complessivo di emoglobina nei pazienti, con l’obiettivo di ridurre o eliminare la necessità di trasfusioni.

Al 14 settembre 2018, data di cut-off dei dati, sono stati trattati nello studio di Fase 3 Northstar-2 sedici pazienti (età compresa tra 8 e 34 anni) con genotipo non-β0/β0, di cui due pazienti pediatrici e 14 adolescenti/adulti con TDT.

Al cut-off dei dati, era disponibile un follow-up di almeno tre mesi per undici di questi pazienti. Dieci degli 11 pazienti avevano interrotto le trasfusioni e avevano livelli di emoglobina fra 11,1 e 13,3 g/dl all’ultima visita dello studio (3 – 18 mesi post-trattamento). I livelli di HbAT87Q in questi 10 pazienti erano compresi fra 7,7 e 10,6 g/dl, contribuendo significativamente all’emoglobina totale (67 – 92 percento).

È stata condotta un’analisi esplorativa sul midollo osseo di sei pazienti con follow-up di 12 mesi dopo il trattamento. I campioni sono stati valutati per cellularità e rapporto mieloide/eritroide. Un basso rapporto mieloide/eritroide è una delle caratteristiche principali della diseritropoiesi, o produzione anomala di globuli rossi nel midollo osseo, tipica nei pazienti con TDT. In cinque pazienti, i quali avevano tutti interrotto le trasfusioni croniche, si è osservato un aumento del rapporto mieloide/eritroide, suggestivo di un miglioramento nella produzione di globuli rossi.

Studio Northstar-3 (HGB-212): dati di efficacia
Al 14 settembre 2018, tre pazienti con TDT e genotipo β0/β0 o una mutazione IVS-I-110 sono stati trattati con LentiGlobin nello studio di Fase 3 Northstar-3. Tutti e tre i pazienti, al 19 novembre 2018, avevano livelli di emoglobina totale superiori a 10 g/dl all’ultima valutazione, incluso un paziente pediatrico. Il Paziente 1 non ha ricevuto trasfusioni dopo il trattamento con LentiGlobin e la sua ultima valutazione é stata al mese 12; il Paziente 2 ha ricevuto l’ultima trasfusione 1,9 mesi dopo il trattamento e l’ultima valutazione al sesto mese; il Paziente 3 ha ricevuto l’ultima trasfusione 1,4 mesi dopo il trattamento e l’ultima valutazione al terzo mese.

 

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